Storia Economica

Storia Economica della Vallata

Boschi, Pascoli e prati

Da sempre i boschi hanno costituito una fonte di ricchezza per la valle. Nel passato il legname veniva trasportato lungo le acque del torrente Vanoi (fluitazione) per essere poi venduto nel vicino Veneto. 

Ai quasi 4500 ettari della superficie boscata del Comune di Canal San Bovo vanno aggiunti i boschi di proprietà privata e le foreste appartenenti al demanio provinciale. 

La valle del Vanoi, cuore verde del Trentino, oltre che di boschi è ricca anche di pascoli. Fino a tempi relativamente recenti, queste due risorse unite ad un'agricoltura povera e all'allevamento, erano alla base dell'economia locale.

Le Miniere

Dal secolo XII fino al 1520 ca., la vita economica della valle fu modificata sensibilmente dalle scoperte e dallo sfruttamento delle miniere

Situate in quattro diverse zone (Monte Arzón - Pralongo - Val Reganèl - dintorni di Caoria), fornivano principalmente ferropiritepiomborame e argento

Alcuni di questi giacimenti furono riattivati e sfruttati fin verso la fine del secolo XX.

Isolamento e strade

L 'isolamento che contraddistinse il Vanoi nei secoli scorsi condizionò negativamente la vita dei residenti. 

Nel passato le vie d' accesso erano costituite soprattutto da sentieri e mulattiere: solo agli inizi del Novecento furono costruite strade carrozzabili. 

La strada della Cortella venne messa in opera dalle autorità' militari italiane durante la prima guerra mondiale e risale ai primi anni del 1900 il collegamento con la città di Trento. 

La realizzazione di gallerie sulla strada dello Schenèr e il traforo del monte Toboga, (anni '80) che mette in comunicazione il Vanoi con quell' importante arteria, hanno migliorato sensibilmente la viabilità e favorito di conseguenza lo sviluppo economico e sociale della valle.

Povertà ed emigrazione

Le scarse risorse economiche, l' altissimo frazionamento delle poche terre coltivabili e le calamità naturali che colpirono la zona, determinarono per molti abitanti la necessità dicercare fortuna altrove

Molte persone si dedicarono al commercio ambulante (i cosiddetti "cromeri"), mentre altri si trasferirono in vari paesi d'Europa per fare i minatori o gli operai nella costruzione delle prime ferrovie (gli "aisenponeri"). 

Anche le donne emigrarono, soprattutto verso la Valsugana e la Val D'Adige, impiegate comebraccianti nella vendemmia o nella raccolta delle foglie di gelso per i bachi da seta. 

Fu consistente anche l'emigrazione verso l'America, che prese vigore dopo il 1870; Brasile, Argentina e U.S.A., le mete più frequenti.