Bepi va in "merica"

La storia del Bepi che va in America

Bepi va in "Merica"

Bepi abitava in una vecchia casa di Prade insieme con i fratelli perché i genitori erano morti. Il fratello maggiore aveva quattordici anni più di lui ed era il tutore dei fratelli minori. Erano gli anni dopo l' alluvione del 1882 e la vita era magra e stentata. 

Diverse persone emigravano, ma "el mal de la Merica" non aveva ancora contagiato Bepi. Era un ragazzo giovane ( 17 anni), sano e coraggioso; aveva la "morosa" a Caoria e sperava di trascorrere la sua vita nella valle del Vanoi, nel paese dove era nato nel 1867. 

Una domenica pomeriggio, con il "vestito de le feste" e calzando l' unico paio di scarpe che possedeva (a Prade calzava sempre le "dalmene", si diresse fantasticando verso Caoria. 

Ancora prima di entrare in paese fu visto da un ragazzo; la voce si sparse, i giovanotti che si trovarono per le strade si mobilitarono, gli andarono incontro, lo minacciarono lo presero a sassate; un sasso, scagliato con forza, gli staccò il tacco di una scarpa. Le ragazze di Caoria dovevano appartenere ai ragazzi di Caoria! 

Al povero Bepi non rimase altra scelta che scappare. Delusione, rabbia, avvilimento si mescolavano nel suo animo. Quando giunse a Prade aveva già deciso "in Merica"! 

Bepi emigrò in Brasile dove dissodò terreni e coltivò campagna. Sposo una giovane oriunda da Verona dalla quale ebbe nove figli. Non fece grande fortuna, ma si trovò bene; lo dimostra il fatto che mandò "carta franca" al più giovane dei sui fratelli affinché lo raggiungesse in Brasile; ciò non avvenne perché il fratello fu trattenuto dalla giovane moglie.

 

Testo tratto da "La Valle del Vanoi" di Ferruccio Romagna